Non dire che sei social, fallo!

Sarà perché La Stampa è il giornale della mia città, sarà perché ormai leggo tutto con gli occhiali, sarà perché sono sul treno e ho un po’ di tempo, ma non mi va giù questo pezzo. E gli faccio le pulci. La cosa peggiore di tutte è che annuncia quanto La Stampa diventi ancora più social e lo fa con … Leggi tutto

La scrittura che migliora la vita

Spesso, scrivendo, abbiamo paura di essere semplici. Come se scrivere difficile o quantomeno sostenuto ci facesse sentire più autorevoli. Come se a scrivere semplice, chiaro, fluido perdesse in valore il nostro lavoro, invece che aumentare il nostro prestigio. Provate per un momento a chiudere gli occhi e a pensare al professore o alla professoressa che, al liceo o all’università, vi … Leggi tutto

Saper perdere costruendo

Leggendo Civati su Il Post, il lamento mi è sembrato davvero preponderante. Ho appena scritto sulla lamentazione e qui, di nuovo, me ne si offre l’occasione! È chiaro che è difficile mandar giù, quando si perde. E si perde quando invece di parlare stiamo zitti, quando ci giriamo dall’altra parte e non vediamo, quando c’è da lottare e rinunciamo, quando … Leggi tutto

Il mondo che vorrei come stimolo a farmi scegliere

Ho amato questo post sul personal branding attraverso la scrittura fin dalla prima riga: grazie ad Alessandro che me l’ha segnalato e a Serenella che l’ha scritto. Meditato sulle lettere di quanti si autocandidano a un posto, a una posizione, a uno stage contiene indicazioni utili a tutti quanti noi quando scriviamo e non ci accorgiamo che dalle parole che … Leggi tutto

Il livore sotto le parole

Ho letto il commento di Mafe al pezzo scritto da Paolo Attivissimo su Agenda digitale (Per favore, non chiamateli nativi digitali) e sono andata a leggere subito l’articolo in questione. Mi suonava livoroso, allora l’ho preso e l’ho messo sotto il mio personale microscopio: ho scoperto qua e là tante (troppe) generalizzazioni. Un po’ come quelle che non sopportiamo più: … Leggi tutto

Quando la scrittura fa ridere (più o meno)

Allora, essere evangelista dello scrivere chiaro è una fatica. Davvero. Il post di Alessandra sull’impossibilità di lavorare con la PA mi ha colpita: il senso di muro che si prova, molto spesso, in certi ambienti, ti fa venire la nausea. È come sentirsi una di quelle macchinette per bambini che sbattono e sbattono e sbattono contro la gamba di un … Leggi tutto

Esempio di vita da ID (5)

Facciamo insieme la progettazione delle tre unità del corso e scrivo, costantemente certificata da lui, la prima bozza di storyboard. “Lui” è il contenutista, chiaro, l’argomento è il “Testo Unico” sulla sicurezza. Il corso va a tutti, proprio a tutti, compreso l’ad. “Lui” gongola ed elargisce sorrisi a pieni denti. Il lavoro è stato lungo e tormentato, mi soddisfa perché … Leggi tutto

L’ID, gli esperti di contenuto e il sorriso (4)

Quindi i contenutisti possono essere consapevoli, inconsapevoli, troppo consapevoli. I consapevoli sono dei resistenti poco resistenti. Sono consci della loro autorità in materia e del prestigio che godono in azienda, sono “riporti” autonomi e davvero oberati di lavoro. Non capiscono (solo) a che cosa servi tu: forse a colorare gli sfondi e a mettere qua e là le margherite? Spiegato … Leggi tutto

L’ID e gli esperti di contenuto (3)

L’ID, esperta dei processi di apprendimento degli adulti, è una metodologa, non una tuttologa: può realizzare indifferentemente un corso on line sulle slitte della Lapponia, sugli adempimenti di legge previsti dal D.lgs. 231, sulla tinta di capelli più in voga tra le dive di Hollywood, ma non può farlo da sola. Per arrivare allo storyboard deve appoggiarsi a un contenutista, … Leggi tutto