Saper perdere costruendo

Leggendo Civati su Il Post, il lamento mi è sembrato davvero preponderante. Ho appena scritto sulla lamentazione e qui, di nuovo, me ne si offre l’occasione!

È chiaro che è difficile mandar giù, quando si perde. E si perde quando invece di parlare stiamo zitti, quando ci giriamo dall’altra parte e non vediamo, quando c’è da lottare e rinunciamo, quando non partecipiamo e poi piangiamo, quando vorremmo essere super e siamo abbastanza, quando parliamo e la voce traballa…

Al posto di dire che la vittoria di tizio era già scritta, sarebbe utile imparare a perdere costruendo. Suona strano, lo so. Perdere costruendo significa per me dire “ok, ho sbagliato. Adesso ti mostro come farò meglio: così, così e così. Adesso ti schizzo che cosa voglio migliorare io: questo questo e questo”.

Tutta teoria? Non proprio: parlando tante e tante volte in aula, a persone piene di aspettative e rigorose, ho imparato presto che cosa significa perdere. E perdere non significa che non riesci a spiegare quello che devi, il tuo lavoro lo fai sempre. Perdere significa non far passare quello che davvero sei e sai di essere. A volte succede e ti porti via la pellicina dentro il labbro, quando sei consapevole che sta accadendo. E tu lo sai proprio mentre accade. Ma, la volta dopo, la volta dopo che hai lavorato per costruire e ricostruire, non sei solo “abbastanza”, sei “super”.

Il lamento è figlio del voler distribuire le colpe come fossero dividendi.

Ecco le parole della lamentazione di Civati, che inizia con “deluso” e finisce con “mettere una croce”… accidenti!

ero deluso; Sono e siamo umani, non riusciamo a gestire (che brutta parola) né a tradurre in vittorie le sconfitte, come hanno sempre fatto tutti; Però facciamo ciò che è umanamente possibile. Di più, non è lecito aspettarsi, la convinzione ci spinge fuor di misura; non ha creduto quasi nessuno; c’era già un vincitore indiscusso, tutti si sono posizionati altrove; fare della mia proposta una caricatura; poche volte che ne parlavano; ci si limitava a un’imbarazzata citazione; nessuno credeva; avrei pagato l’affluenza altissima; ci saremmo fermati; senza l’appoggio di nessuno; rammarico; C’è però cosa assurda per tutti i canoni; Partendo da una piccola rete di persone e non certo di potere; Personalmente, conosco i miei limiti e riconosco i tanti errori che ho fatto e ciò che è mancato; È stato difficile fare emergere i famosi contenuti, presentare senza tv; risalire la china di un risultato già scritto; sapevamo che sarebbe stato difficile anche noi; speranza un po’ delusa di ieri; Ho già fatto i complimenti a Matteo Renzi, ma ho ribadito le cose in cui credo; messo la croce per noi sulla scheda.

Scritto da Annamaria Anelli

Sono una business writer e aiuto le aziende a prendersi cura dei propri clienti, con la scrittura

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