La scorsa settimana sono stata in campagna, in un agriturismo potenzialmente favoloso, a quaranta minuti da Verona e a sessanta da Venezia. Anch’esso, come la vita, è in costante divenire: è nato dalle visioni di Enrico e Giuliana Parodi che hanno deciso, un giorno, che quella era la strada.
Io sono andata lì per scattare foto e rompere le scatole di domande, per entrare nel cuore oltre che nelle teste, per guardare da vicino le zolle ribaltate, i filari di pioppeti, le albe lasciate lì per occhi attenti. Insomma, per raccogliere materia viva da far storie, per raccontare, per incominciare a tessere la tela di un sito.
La Foresteria Borgogelsi è nella pianura del Po più classica, là dove si trovano case gioiello del 1400 affiancate a villette frutto di un arricchimento improvviso e scalcagnato, confinanti con capannoni e fabbrichette senz’anima, ma con tanti “schei” (soldi, per tutti i non veneti).
Enrico ha una grande azienda agricola con i suoi fratelli, generazione di agricoltori con quel gusto per le cose semplici ma belle che sono alla base di un tessuto produttivo solido e cocciuto.
Per lui, prendere una parte del terreno di famiglia e innestargli sopra una struttura pesantemente green, funzionale e tecnologia è stato come mettere una protesi in più a un arto già bello, forte e solido. Per Giuliana, broker in campo assicurativo abituata a gestire denaro, politica e lavoro a testa bassa (quella di un ariete, non di una pecorella), la realizzazione di un sogno col quale era nata.
Mi sono portata via la responsabilità di raccontare un sogno condiviso, un progetto che coniuga la tecnologia verde con il rispetto di un passato contadino sempre lì a testimoniare che siamo niente senza le radici, ma che non possiamo andare da nessuna parte se non ci decidiamo a ribaltare il tavolo.
foto di Marco Borgna